(541) — Ogni nuova tecnologia porta con se pericoli per il posto di lavoro di tanti. Che quella dell’IA sia la peggiore di tutte, e che…
(541) — Ogni nuova tecnologia porta con se pericoli per il posto di lavoro di tanti. Che quella dell’IA sia la peggiore di tutte, e che riguardi anche coloro che nemmeno lo sospettano?
17 maggio 2023 — Che Cassandra potesse dismettere i panni di profetessa per vestire quelli da sindacalista è cosa che nemmeno Priamo avrebbe potuto immaginare. Ma in effetti è ciò che accadrà durante questa strana esternazione di oggi.
Chi, dopo aver letto il titolo, si aspettasse un qualsiasi tipo di analisi politica però resterà totalmente deluso.
Cominciamo; per agevolare il ragionamento — si fa per dire — di oggi, suddividiamo gli abitanti di questo pianeta in 4 categorie, complessive e mutuamente esclusive:
1 chi non ha lavoro, e deve vivere di espedienti per sopravvivere;
2 chi non ha lavoro perché qualcun altro si occupa di lui, mantenendolo o lasciandogli dei beni;
3 chi ha un lavoro la cui esistenza non dipende da altri fattori economici;
4 chi ha un lavoro che è strettamente collegato all’economia e/o all’industria di un’entità geopolitica .
Ora, mentre le prime tre categorie, nella loro sfortuna o fortuna, non saranno particolarmente toccate dall’avvento delle false IA, chi appartiene alla quarta dovrebbe interessarsi molto delle prospettive prossime venture del suo impiego.
In passato, vaste categorie di lavoratori sono state rese improvvisamente inutili da un nuovo progresso tecnologico; tra le più vicine nel tempo e nello spazio i letturisti dei contatori, i linotipisti dei giornali, le segretarie, le copisterie e così via.
Dicono che le tecnologie cancellano dei posti di lavoro ma ne creano altri; può darsi, ma sarebbe bello fare una statistica seria, non del tipo “due polli” per vedere quanti dei nuovi disoccupati hanno potuto fruire dei nuovi posti, ma non abbiamo tempo per distrarci.
Se siete nella quarta categoria invece, siete tra i candidati alla prossima cancellazione di interi settori di lavoro.
Ma come capire che rischio si corre di essere cacciati fuori? Beh, in linea di massima è semplice; basta rispondere ad una domanda.
“La parte prevalente del vostro lavoro riguarda la lettura a voce la o scrittura di testi, senza che da voi vengano prodotte idee o concetti totalmente nuovi? Oppure riguarda la produzione grafica o fotografica, la realizzazione di siti web o di materiale pubblicitario?”
Impiegati di concetto, giornalisti e schiavi dei siti di news dei giornali, annunciatori radiofonici, speaker, impaginatori, grafici pubblicitari, il vostro lavoro è a rischio di inutilità e cancellazione nei prossimi anni.
I Large Language Model e le Reti neurali, particolarmente in aziende medio-grandi, vi possono probabilmente sostituire. E questa sostituzione avverrà inizialmente in maniera strisciante, ma in contesti e settori particolari, potrebbe manifestersi con ondate anche violente.
Ricordatevi dei linotipisti.
Solo chi esegue un lavoro sostanzialmente manuale, oppure chi è autenticamente creativo, può sperare di veder passare le ondate senza esserne travolto.
Creatività, già.
Nelle ditte medie e grandi la creatività negli ambienti di lavoro, particolarmente nel settore impiegatizio, è abissalmente bassa, anche perché spesso valutata negativamente dall’organizzazione. In questi contesti chi fa le cose diversamente crea problemi e per questo non è benvisto; in questa aziende chi ha commesso un gravissimo errore può essere perdonato, ma chi ha avuto ragione su tutti non verrà mai perdonato.
I lavoratori individuali sopravviveranno se saranno chiaramente riconoscibili dalla loro clientela come “creativi originali”; ma dopo l’ondata, dovranno comunque combattere una guerra dei prezzi al ribasso.
Insomma, l’IA forse non sarà né buona né cattiva, ma coloro che lavorano oggi o che vorranno lavorare domani si troveranno di fronte un mondo del lavoro in cui l’utilizzo dell’IA cambierà le cose, molto più del vapore, dell’elettrificazione, dell’automazione odell’informatizzazione.
E mentre il posto di lavoro che sparisce potrebbe essere il vostro, non è detto che quello che verrà (forse) creato sia per voi.
Ma se avrete più tempo libero, potrete almeno partecipare alla manifestazione ed agli eventi del prossimo primo maggio … sempre che l’ultimo non sia stato anche l’ultimo.
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By Marco A. L. Calamari on May 19, 2023.
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