Cassandra Crossing/ Il numero 479

(483) — Una confessione, anzi uno sfogo di Cassandra, ispirato dai tempi.


Cassandra Crossing/ Il numero 479

(483) — Una confessione, anzi uno sfogo di Cassandra, ispirato dai tempi odierni, su fatti e fattarelli avvenuti tra maggio e settembre 2021.

27 novembre 2023 — Cosa succede quando l’articolo appena scritto, che sembra di vera cronaca e fattualmente ineccepibile, insomma piuttosto buono e molto “sul pezzo”, sembra improvvisamente pericoloso per il suo autore?

Dove è finito il numero 479 di Cassandra Crossing?

Questo momento in cui, in un altro paese del mondo, molte persone stanno cercando, probabilmente invano, di cancellare quello che hanno scritto in Rete e sui social per salvarsi la vita, sembra particolarmente adatto a questa confessione.

E’ stato un improvviso cambio di punto di vista, Cassandra ha inquadrato il numero 479 da una prospettiva diversa e personale.

La prospettiva di un individuo che dice quello che pensa in pubblico. 
E che lo dice di persone ed enti abbondantemente dotati di uffici legali e di volontà di zittire le voci scomode.

E così, riletto il numero 479, con il proprio benessere e la propria tranquillità bene in mente, Cassandra ha deciso che, almeno per questa volta, il mondo non ha bisogno di un eroe in più.

Certamente un professionista dell’informazione, abituato ai tribunali e tutelato da un’assistenza legale fornita per contratto, non ci avrebbe pensato due volte.

Ma appunto, un “professionista” dell’informazione.

Una persona che voglia semplicemente esprimersi in pubblico ha, qui ed oggi, tutto il diritto di non sentirsi tutelata da nessuna legge o costituzione, e quindi di non comportarsi in maniera coraggiosa. Almeno secondo Cassandra.

O di comportarsi in maniera leggermente vigliacca.

Bertolt Brecht nella “Vita di Galileo — scena 13” scriveva “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”.

Ecco, senza volersi paragonare ad un Grande, in questo momento Cassandra si sente molto vicina a chi non è stato sempre coraggioso, proprio come Galileo. E chiude questa confessione, o meglio questo sfogo, con un’ampia citazione appunto dalla ottava scena della “Vita di Galileo”.

Monacello — Ma non credete che la verità — se verità è — si farà strada anche senza di noi?

Galileo — No, no, no! La verità riesce ad imporsi solo nella misura in cui noi la imponiamo; la vittoria della ragione non può che essere la vittoria di coloro che ragionano. […] Il frutto dell’albero della conoscenza! […] 
A volte penso che mi lascerei rinchiudere in una prigione dieci tese sotterra, dove non penetrasse un filo di luce, purché in cambio potessi scoprire di che cosa è fatta la luce. E il peggio è che, tutto quello che scopro, devo gridarlo intorno. 
Come un amante, come un ubriaco, come un traditore. È un vizio maledetto, mi trascinerà alla rovina. 
Quanto potrò resistere a parlare solo coi muri? Questo è il problema.”


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By Marco A. L. Calamari on November 27, 2023.

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