(471) — Dopo il rientro di Stallmann nella Free Software Foundation la macchina del fango si è rimessa in moto.
(471) — Dopo il rientro di Stallmann nella Free Software Foundation la macchina del fango si è rimessa in moto.
25 marzo 2021 — Il mondo riesce a stupire negativamente anche Cassandra, che pure con le sventure ha una certa confidenza.
Lo aveva fatto il 16 settembre 2019, quando la macchina del fango montata dalla “cancel culture” contro Richard Stallmann lo aveva costretto alle dimissioni dal board della Free Software Foundation, organizzazione che lui aveva creato e per cui ha lavorato indefessamente per un trentennio.
Cassandra si era già espressa sulla vicenda con un sintetico riassunto della triste ed incredibile vicenda, fornendo anche la sua opinione sul perché la scena hacker italiana era rimasta muta in maniera assordante sul linciaggio morale subito da Stallmann.
Era rimasta muta per paura.
Dopo il rinsavimento della Free Software Foundation, che ha deciso per il rientro di Richard M. Stallmann nel board, proprio dal mondo del “Software Libero”, dove Stallmann incredibilmente è inviso a molte persone (evidentemente incapaci di sentire il debito di riconoscenza a lui dovuto) è stata lanciata un’iniziativa che ne chiede nuovamente l’allontanamento.
Espressa in formato “per programmatori”, come progetto su Github, è una petizione la cui sola prima frase suscita un senso di ripulsa nella forma, ed è un esercizio di rara raffinatezza di disinformazione e negazionismo nella sostanza.
“Richard M. Stallman, frequently known as RMS, has been a dangerous force in the free software community for a long time. He has shown himself to be misogynist, ableist, and transphobic, among other serious accusations of impropriety. These sorts of beliefs have no place in the free software, digital rights, and tech communities.”
“Richard M. Stallman, spesso noto come RMS, è stato a lungo una forza pericolosa nella comunità del Software Libero. Ha dimostrato di essere misogino, discriminatore dei disabili e transfobico, tra le altre serie accuse di scorrettezza. Queste convinzioni non hanno alcun posto nelle comunità del Software Libero, dei diritti digitali e delle tecnologie.”
Di sicuro chi ha promosso e firmato la petizione non può parlare a nome delle comunità del software libero, e sfiora il ridicolo parlando a nome dei sostenitori dei diritti digitali, visto che nega i diritti civili ad una persona incolpevole a causa delle opinioni che fantasiosamente gli attribuisce.
Sul fatto, un articolo equilibrato ed esaustivo (in lingua inglese) è consultabile qui.
Ora, molti, anzi tantissimi soliti noti della scena hacker italiana non hanno preso posizione nemmeno su questa vicenda; alcuni l’hanno purtroppo sottoscritta.
Questo, di conseguenza, è un appello affinché coloro che pur disapprovando il precedente linciaggio di Stallmann hanno taciuto, non ripetano lo stesso errore oggi.
Perché si scrollino di dosso la paura dell’impopolarità e prendano una posizione pubblica su questa dolorosa e divisiva vicenda.
By Marco A. L. Calamari on March 25, 2021.
Exported from Medium on January 2, 2024.