(442) Storie di Hacker, campeggi e libertà
(442) Storie di Hacker, campeggi e libertà
7 settembre 2019 — Finalmente qualcuno ha scritto sui media un buon articolo di cronaca sul recente Chaos Communication Camp, tenuto a Mildenberg in Germania dal 20 al 25 agosto per la delizia degli oltre 4000 partecipanti.
Cassandra, ormai veterana del CCC e che ha già scritto dei suoi precedenti Camp del 2007, 2011 e 2015, e degli analoghi eventi olandesi di OHM 2013 e SHA 2017 in forma di cronaca, di appunti di viaggio e di dispense informatiche, si autorelega perciò ad una cronaca meno da menestrello e più da ragioniere.
Procediamo quindi con ordine e dall’inizio.
Il CCC è nato come riunione di comunità hacker prima quasi
esclusivamente tedesche, oggi in maggioranza internazionali.
In quasi un ventennio però il significato di “Comunità Hacker” è
profondamente cambiato; da gruppo di soli smanettoni informatici a
gruppo di smanettoni di qualsiasi cosa.
Si, perché il massimo comun denominatore del CCC non sono i computer ma
la voglia di smontare, capire, modificare, resa bene dal termine
italiano “smanettare”.
D’altra parte chi conosce l’etimo originale e positivo del termine
Hacker (to hack), ed il significato positivo che ha avuto fino ad una
decina di anni fa, non necessita di queste precisazioni, quindi passiamo
oltre.
Più o meno dopo l’edizione CCC 2007 di Finowfurt, hanno cominciato ad aggregarsi nel Camp organizzazioni che si occupano di cibo, di genetica, di diritti civili, di diritti LGBT, di cose strane di qualsiasi tipo, inclusi gli smanettoni dei waffeln; questi ultimi, giusto per inciso, erano buonissimi anzi paradisiaci, specie se completati con abbastanza nutella.
Ora, se da una parte è chiaro che la comparsa di nuove “anime” hacker non altera minimamente il significato del Camp, ne cambia invece molto l’apparenza, tanto da causare negli smanettoni informatici al loro primo Camp la sensazione di essere finiti nel posto “sbagliato”.
In effetti non è così.
La componente di hacker informatici del CCC non si è per niente ridotta, anzi mantiene la sua forza e dà continuità alla manifestazione; tra l’altro in essa, come al solito, gli italiani danno un ottimo e talora eccelso contributo. E’ solo la “diluizione” con tanti altri tipi di hacker che provoca l’apparente riduzione della componente informatica.
Notevole importanza all’interno del Camp hanno i cosiddetti “Villaggi”, aggregazioni di varie organizzazioni uniti da un interesse od una nazionalità comune, che costruiscono un’infrastruttura comune di spazi fisici e di eventi.
Ad ulteriore onore dei partecipanti del tradizionale villaggio
italiano, cioè dell’Italian Hacker Embassy, coesa, organizzatissima,
quasi “tedesca”, si conferma un’assoluta eccellenza, quella del miglior
party del sabato, tradizionale giorno di festeggiamenti del Camp.
Il suo tormentone “Italian Grappa” spiega chiaramente il tratto
più saliente del party dell’Ambasciata, peraltro ormai mondato dagli
eccessi di passate edizioni.
Che dire dell’evento nel suo complesso?
La prima considerazione interessante è la trasformazione della
componente informatica.
Come avvenuto sulla scena italiana, anche qui si respira, malgrado la
presenza di famiglie e bambini, una mancata sostituzione
generazionale.
Le figure di spicco dell’hacking informatico sono quasi sempre le
stesse, ed invecchiano col tempo, come fari che si perdono in
lontananza, senza essere affiancate e sostituite da nuove.
I nuovi protagonisti sono spesso figure meteoriche, famosi per un
singolo episodio e poi scomparsi, talvolta per un repentino cambio di
interessi, talaltra per essere finiti in consigli di amministrazione
troppo tradizionalisti.
Una seconda considerazione, sempre a riguardo della componente
informatica, è legata al fatto che la trasformazione dell’hacking
informatico è probabilmente dovuta ad un cambiamento di ruolo
dell’informatica nella società.
L’informatica permea ormai la nostra realtà, e sta diventando ahimè
normale che il possessore di un oggetto di uso comune, ma informatico e
connesso ad internet, nemmeno si accorga o si interessi a questi
fatti.
Nella finanza globale poi i dati hanno ormai scalzato le materie prime
ed il petrolio dal ruolo primario che hanno da sempre avuto
nell’economia.
La nascita di quello che viene chiamato “Capitalismo della
Sorveglianza”, dove alcuni giganti ultracapitalizzati incettano quantità
sempre maggiori di dati personali, quasi mai contrastati e spesso
spalleggiati dagli stati nazionali, ne è la poco percepita
conseguenza.
E’ per questo che le organizzazioni che si battono per i diritti civili, informatici e non, in questa edizione del CCC hanno superato, in rappresentanza e probabilmente anche in importanza, quelle informatiche.
L’informatica, che aveva perso la sua “purezza” già nello scorso
millennio, è diventata ormai una minaccia reale e non più potenziale per
i diritti civili e per la libertà delle persone.
Vaticinata da autori di fantascienza come Orwell, H.G. Wells e Gibson,
ed annunciata da oltre un ventennio da paranoici profeti come Cassandra,
ora agisce negativamente, spesso indisturbata e non percepita, sulla
vita quotidiana della maggior parte degli abitanti del pianeta.
Gli hacker se ne sono accorti da tempo, e nel loro modo, spesso
scoordinato e poco efficace, stanno cercando di reagire e di dare il
loro contributo.
Alcuni, sempre troppi, sono stati sedotti dai soldi e dal lato
oscuro della Forza, e per necessità o scelta di vita
sono diventati parte di quello contro cui hanno
lottato.
Questo mondo ha, purtroppo, bisogno di eroi, e tra questi strani umani che hanno campeggiato per cinque giorni in mezzo ad un niente auto organizzato, ce ne sono sicuramente. Aiutiamoli.
Il CCC, che si svolge ogni 4 anni, e l’omologo olandese, che negli
anni dispari vi si alterna, vi aspettano, ed aspettano il vostro
contributo di presenza e diffusione del sapere.
E non dimentichiamo che gli anni pari per fortuna sono allietati da
eventi simili, anche italiani, che su alcune cose nulla hanno da
invidiare al CCC, anzi.
L’anno prossimo, nel 2020, un evento di spessore internazionale ma molto più raggiungibile ed economico del CCC o di SHA si terrà appunto a Padova dal 29 luglio al 2 agosto; è l’IHC — Italian Hacker Camp; perché non venite anche voi?
By Marco A. L. Calamari on April 12, 2021.
Exported from Medium on January 2, 2024.