(441) La Rete e le nuove tecnologie promuovono la selezione naturale; cosa perdiamo e cosa guadagniamo?
(441) La Rete e le nuove tecnologie promuovono la selezione naturale; cosa perdiamo e cosa guadagniamo?
15 agosto 2019 — Il principio di selezione naturale premia le nuove abilità e fa scomparire quelle vecchie ed ormai inutili.
Riconoscendosi parte integrante di ciò che sta scomparendo, Cassandra ha messo in fila alcuni suoi pensieri e, a beneficio dei 24 irriducibili lettori che la seguono anche a ferragosto, li esporrà in questa paginetta estiva.
Andiamo con ordine.
Il congiuntivo, o meglio l’incapacità di usarlo correttamente fino ad
arrivare alla completa ignoranza di questo antico ramo della grammatica
italiana dei verbi, è diventato oggetto di battute umoristiche, da Razzi
fino a politici più standard ed ancora sulla cresta dell’onda.
Ma a cosa serve un congiuntivo, e perché era obbligatorio imparare ad
usarlo nello scorso millennio?
Beh, rifuggendo le definizioni più precise ed autorevoli
dell’Accademia della Crusca, che comunque ultimamente ha preso decisioni
abbastanza discutibili, il congiuntivo rappresenta una peculiarità, anzi
una caratteristica della grammatica italiana, che permette, tra l’altro,
di sottolineare la struttura di una frase e rendere più efficace la sua
suddivisione in proposizioni.
Secondo Wikipedia la sua funzione basilare è quella di indicare un
evento soggettivo, irreale, non sicuro, ipotetico o non rilevante.
Rispetto all’indicativo che esprime il piano oggettivo della realtà, il
congiuntivo sottolinea invece la dimensione soggettiva, individuale.
Insomma, in buona sostanza una caratteristica che consente di
“dotare” un discorso di sfumature, che arricchiscono e precisano il
significato che l’autore voleva esprimere.
Tuttavia perché questo processo di comunicazione “aumentata” avvenga,
ambedue le parti devono possedere queste nozioni, ed essere in grado di
usarle correttamente per estrarre i significati aggiuntivi dal
discorso.
Molte lingue europee possiedono il congiuntivo, altre, tra cui
l’inglese, no.
Ed anche se l’uso del congiuntivo è sempre stato un problema per molti,
la sua abolizione dal normale parlare e scrivere rappresenta la perdita
di una opportunità di comunicazione in più.
Non so quanto la scuola dell’ultimo ventennio c’entri con questa
perdita, e quanto sia invece dovuto alla selezione naturale che ha
favorito l’emersione di altre abilità, linguistiche o meno.
in buona sostanza, il congiuntivo, come l’appendice, ha perso la sua
funzione e provoca solo fastidi; è rimasto come nicchia ecologica per i
puristi ed è divenuto fonte di irritazione e problemi per la
maggioranza.
La virgola è un segno di punteggiatura elementare, usata
principalmente per separare le proposizioni in un periodo.
In italiano la proposizione è l’unità elementare del discorso con un
senso compiuto, composta da un soggetto, un predicato e vari
complementi; tipicamente la virgola si usa per delimitare le singole
proposizioni.
Altri segni di punteggiatura ancora più ignorati della virgola, hanno
scopi meno elementari.
Cosa implica il mancato uso, o peggio l’uso errato della
virgola?
Nel caso meno dannoso che la separazione delle proposizioni deve essere
“dedotta” da altre caratteristiche del periodo, tipicamente dai
significati delle singole parole e dei loro “raggruppamenti”.
La presenza della virgola aiutava a convogliare il significato, rendendo
inequivocabile la suddivisione in proposizioni ed agevolando così il
lungo viaggio che, partendo da segni scuri sulla carta o su un monitor,
permette al nostro cervello di comprendere il significato in essi
contenuto.
Il Bit: la struttura sottostante molte delle tecnologie ubique di
larghissimo uso è ciò che distingue le tecnologie digitali da quelle
analogiche.
Chi riesce ad interpretarlo, od almeno ne conosce l’esistenza, è in
grado di percepire le tecnologie digitali ubique sottostanti il piano
della realtà percepita.
Semplificando al massimo, coloro che “conoscono il bit” si rendono
conto, anche se in maniera vaga, che il fatto che lo schermo dello
smartphone si sposti quando ci passano un dito sopra è frutto di una
serie di complesse strutture sottostanti ma non percepibili.
Chi invece non lo conosce, considera lo spostamento dello schermo una
cosa “naturale”, espressione e frutto dell’ordine naturale delle cose.
Da questo ad arrivare ad un misticismo tecnologico il passo è
brevissimo.
Riassumendo:
La scomparsa del congiuntivo ci priva della possibilità di introdurre nel discorso significati e sfumature che ne arricchiscono il significato e lo rendono più facilmente interpretabile.
La scomparsa della virgola, od almeno di un suo uso diffuso e
corretto, rende più faticoso e prono ad errori estrarre il significato
da un periodo di più di una riga, fino ad impedirne la formazione ed
obbligare all’uso di frasi formate da una sola, massimo due
proposizioni.
fatto ben più grave, rende altrettanto difficile la sequenzializzazione
del pensiero e della sua espressione, che è uno dei pilastri
fondamentali della scienza come conoscenza.
La scomparsa del bit (la più grave di tutte), cioè della capacità di percepire la complessità di un oggetto digitale apparentemente semplice e di uso quotidiano come uno smartphone od un tablet, apre la strada ad un uso “magico” ed inconsapevole delle tecnologie, rendendo chi la usa simile ad un bruto.
Queste tre “scomparse”, con pesi molto diversi tra loro, sono tre
passi verso l’ignoranza dovuti a cambiamenti nel modo di comunicare ed
in quello di conoscere.
I fossili viventi che ancora possiedono queste capacità se ne accorgono
facilmente, mentre chi non le ha mai praticate, e quindi non le ha mai
possedute, non ne percepisce minimamente la mancanza.
E torniamo all’evoluzione; Cassandra, da fossile vivente quale
appunto è, percepisce queste ed altre perdite nelle persone più giovani
tra cui vive e nella comunicazione in generale.
E’ però evidente che le stesse persone hanno acquisito capacità che lei
non ha; un’abilità estrema di multitasking mentale, la capacità di
trasmettere significato tramite mezzi non testuali e non verbali, quali
le immagini o le icone.
Ma sono, queste od altre che sfuggono completamente a Cassandra, le
capacità che rendono positivo il bilancio netto tra perdite e guadagni
evolutivi?
E che rendono più adatto questo “uomo nuovo” a vivere “positivamente” in
un mondo dove la verità e la conoscenza vengono lentamente sostituiti
dalla popolarità e dalla rappresentazione?
Questi sono sicuramente “pensieri dei vecchi”, che pongono domande
preoccupanti e veicolano pessimismo.
Tuttavia i vecchi, per gran parte della storia dell’umanità, sono stati
considerati saggi ed utili; erano un veicolo indispensabile per la
trasmissione della conoscenza, e di solito avevano ragione.
Speriamo che questi vecchi siano semplicemente, e non per colpa loro, selettivamente ciechi ai cambiamenti positivi, e che da ciechi non siano indovini come Tiresia.
By Marco A. L. Calamari on February 10, 2021.
Exported from Medium on January 2, 2024.