(433) Un altro annunciato passo avanti verso l’abolizione dei contanti.
(433) Un altro annunciato passo avanti verso l’abolizione dei contanti.
12 febbraio 2019 — Cassandra ha già esternato sull’argomento privacy e contanti in ben tre articoli della “miniserie” “Contanti e contenti” — 1, 2 e 3.
Sull’opportunità di utilizzare il contante come mezzo di riduzione del danno derivante dalla profilazione e della data retention, questi articoli, ancorché datati, restano completamente validi; è quindi inutile ripetere quanto già esposto.
Quindi per commentare una piccola novità, sempre sui contanti, Cassandra ha deciso di non usare il titolo “Contanti e contenti IV” ma uno più descrittivo della notiziola.
Come già annunciato con largo anticipo dalla BCE, la banconota da 500 Euro da febbraio non verrà più stampata. Il colore viola sparisce dalla numismatica comunitaria.
Le motivazioni, note già da un anno, continuano ad essere le stesse
usate 70 anni fa contro la banconota da 10.000 lire.
Sono giustificazioni vecchie, pretestuose e false nella sostanza, come
in altri contesti lo sono quelle sui pedoterrosatanisti; tutte giustificazioni
apparentemente ragionevoli, ma usate per nascondere altri scopi, sempre
gli stessi .
Il preteso contrasto all’evasione fiscale fa sorridere; i controlli efficaci per scovare i grandi evasori si fanno con tecniche investigative sul tenore di vita o monitorando le transazioni bancarie con i paradisi fiscali, non controllando in maniera ossessiva i pagamenti di pochi euro od i conti correnti familiari.
Fa sorridere anche la giustificazione di voler rendere più difficoltosa l’esportazione di valuta; chi vuole spostare materialmente un milione di euro può certo permettersi di usare una valigia di banconote arancioni, invece di una borsa di banconote viola.
La vera motivazione è, ancora una volta, il controllo degli individui
attraverso la memorizzazione di dati personali e la profilazione.
Costringere ad utilizzare transazioni elettroniche al posto del
contante, rendendo sempre più difficile l’impiego di quest’ultimo,
aumenta la quantità di informazioni personali che riversiamo nei big
data.
Poco importa in confronto a questo se chi deve riscuotere le tasse e
scovare gli evasori abbia qualche vantaggio. Altrimenti la polizia
avrebbe il diritto di chiedere che le porte delle case fossero lasciate
aperte, e che le pareti fossero fatte di vetro
La tendenza alla bulimia di chi, pubblico o privato, si alimenta di
big data è confermata ancora una volta dalle dichiarazioni rilasciate
dall’Agenzia delle Entrate presentando la fatturazione
elettronica.
Memorizzare tutti i campi di una fattura ed analizzarli certamente
amplia le possibilità di controllo sull’evasione, ma persino il Garante
della Privacy ha contestato in termini forti, ancorché politicamente
“attenuati” per la situazione economica, che si tratta di un trattamento
di dati personali irragionevole, eccessivo ed assolutamente
ingiustificato.
Così è per il contante; eseguire transazioni economiche completamente anonime, senza lasciare obbligatoriamente una scia nel cyberspazio, è un diritto da sempre esistito, e che in un’era di profilazione e tecnocontrollo rappresenta, insieme all’autoesclusione dalle comunità sociali, uno dei pochi validi metodi di riduzione del danno a disposizione delle persone.
Sarebbe utile che, in mezzo a tante altre iniziative lodevoli ma meno importanti, il Garante si esprimesse positivamente sulla liceità, anzi sulla bontà dell’utilizzo del contante al fine di permettere agli onesti di non essere costretti a cedere i propri dati personali a chi, nel migliore dei casi, li utilizza per ricavarne un profitto, e nel peggiore ad alimentare il tecnocontrollo sociale.
Contribuirebbe così a rendere vani i tentativi di chi vorrebbe giustificare qualsiasi cosa, particolarmente restrizioni agli spazi di libertà dei cittadini, motivandola con un preteso contrasto a pedoterrosatanisti, evasori od altri “cattivoni” di turno.
By Marco A. L. Calamari on July 28, 2021.
Exported from Medium on January 2, 2024.