(284) — Improvvisamente, sotto i riflettori dei media. Come difendere il proprio passato stoccato su server disseminati per il mondo?
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8 maggio 2013 — Per Cassandra ammonire è normale: essendo profetessa di sventure è il suo mestiere.
Ammonire di solito è semplice, ma talvolta il persistere nell’errore di alcuni e l’interesse morboso e peloso dei media rende indispensabile fare qualcosa di più. E se profetare è troppo oscuro, si può tentare una sintesi estrema, all’americana: consideriamo una situazione del tutto ipotetica e scelta a caso, in cui un illustre sconosciuto della Rete assurgesse a pubblica notorietà e ad una qualche forma di “importanza”.
Descrivendo questa transizione, una persona che si occupi di sicurezza, sia informatica che fisica, potrebbe sintetizzare tutto in una frase: “Se il vostro status personale subisce improvvisi cambiamenti, dovete immediatamente riesaminare ed adattare la vostra postura di sicurezza, perché sarete soggetti ad un nuovo modello di minaccia ed esposti a nuovi e diversi vettori di attacco”.
Tradotto in italiano corrente, il significato è banale: “Se da nessuno diventaste qualcuno, avrete più gente da cui guardarvi”.
E dettagliando ulteriormente il nostro esempio completamente immaginario, dove ogni coincidenza con fatti o persone reali, passate, future ma soprattutto presenti è, Cassandra ci tiene a ripeterlo, puramente intenzionale casuale, analizziamo un caso pratico.
Consideriamo un normale navigante della Rete, “normale” solo nel senso che le sue abitudini in tema di distruzione della propria privacy sono simili a quelle della maggioranza, il quale si trovi all’improvviso ad essere eletto parlamentare. Si possono enunciare tre regole, peraltro di generale validità.
Prima regola: se qualcuno può farvi del male per via informatica, ve lo farà.
Lasciare la propria vita in Rete protetta da una password debole glielo rende davvero troppo facile.
Seconda regola: il vostro passato è il vostro presente.
Mail, blog, profili, recuperate tutto, rileggetevi quello che non ricordate e preparate le risposte perché di tutto vi potranno chiedere conto, sia onestamente che tendenziosamente. Ammettere di aver scritto una fesseria o di aver cambiato idea non è vietato da nessuna legge e, specialmente se vero, è estremamente convincente. E probabilmente farà bene anche al vostro karma, anima o mente.
Terza regola: il vostro presente è il vostro futuro.
La gente qualunque può spesso permettersi stupidaggini come lasciare in una webmail anni di corrispondenza personale e lavorativa mischiata. Può anche lasciare il portatile nell’auto o al bar senza password e seminare pennette in giro, tanto costano poco.
Sono stupidaggini per la gente normale, ed il più delle volte non la espongono a gravi conseguenze.
A voi non succederà: diventa verissimo, anche se con un significato diverso da quello originale, che “il privato è pubblico”.
In Rete lo è sempre.Ed una quarta regola, valida per tutti, è che il “privato” può restare privato solo se attentamente protetto.
Originally published at punto-informatico.it.
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By Marco A. L. Calamari on June 26, 2023.
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