(260) — Un brevetto software banale. Utile. Che rende più facile la vita dei possessori di un dispositivo elettronico. E anche quella di…
(260) — Un brevetto software banale. Utile. Che rende più facile la vita dei possessori di un dispositivo elettronico. E anche quella di chi li controlla.
11 settembre 2012 — Nei giorni scorsi una “piccola” notizia, l’assegnazione di un brevetto, è risalita agli onori della stampa internazionale e, stranamente, anche di quella nazionale.
Si tratta di una notizia che a ben vedere non porta elementi di novità tecnica, e che non fa nemmeno preoccupare ulteriormente chi è a favore della privacy e della libera circolazione delle idee, anche se della mancata circolazione di certe “idee” talvolta ne avremmo tutti da guadagnare. Ma siccome quelli che eleggono coloro che le realizzano sono perlopiù tonti, almeno da questo punto di vista, ci dobbiamo prendere anche queste “idee” ben realizzate.
Ma Cassandra l’ha fatta anche troppo lunga, e torniamo quindi alla notizia, anzi come vedremo alla non-notizia. Negli Stati Uniti, paese che ha reinventato in chiave moderna e redditizia il concetto di proprietà intellettuale, il 28 agosto è stato concesso il brevetto numero 8.254.902, presentato dai due ingegnosi inventori, Michael Bell e Vitali Lovich, a favore di Apple e intitolato “Metodi ed apparati per l’imposizione di regole ad apparecchi wireless”.
A favore di coloro che di primo acchito non si fossero gettati a leggere le 37 schermate dell’ineffabile brevetto a favore dell’ineffabile multinazionale e/o non ne avessero compreso immediatamente la portata, sarà opportuno precisare che gli apparecchi wireless di cui si parla sono certo i cellulari ed i personal computer, ma anche i tablet, pad, router wireless, macchine fotografiche, consolle per videogiochi, conigli, ma tra poco anche tutta “l’Internet degli Oggetti”, auto, sistemi di domotica, e presto anche frigoriferi, lampadine e qualunque altra cosa funzioni a corrente elettrica.
Se ancora non fosse chiaro si parla di oggetti i cui possessori pensano di poter utilizzare liberamente, solo loro e solo a loro piacimento, e che invece potranno essere attivati, disattivati ed utilizzati da terzi, legalmente e correttamente anche da un punto di vista commerciale.
Nemmeno ora è del tutto chiaro, vero?
Saranno ovviamente usati solo nel caso di calamità naturali, attacchi terroristici (e ti pareva!) ed altro, quindi a svantaggio solo di pedoterrosatanisti, ed a “vantaggio” dei possessori dei suddetti apparecchi wireless, della società civile in generale e certo come “strumenti di democrazia”.
Per farla breve, il vostro cellulare disabiliterà la macchina fotografica al cinema, scatterà foto se frequentate ambienti equivoci, non le scatterà se invece certe situazioni in certi posti ed in certi momenti non devono finire su Youtube, si spegnerà del tutto nel caso di imminenti colpi di stato.
La vostra porta di casa si aprirà automaticamente quando certe categorie di persone le si presenteranno davanti, la vostra macchina si fermerà da sola se passate troppo veloci davanti ad un autovelox, un programma sul vostro computer smetterà di funzionare perché due aziende si sono fatte causa…
Ah, ma alcune di queste cose sono già successe? C’è anche un Manuale che spiega come usare al meglio questi metodi per essere inamovibili?
Ah, ma la multinazionale suddetta, che ha sempre difeso con ogni mezzo possibile la propria “proprietà intellettuale” e che ora addirittura “possiede” uno di questi mezzi, ha già fatto e fa con una certa frequenza cose del genere, e come lei tanti altri aziende e stati?
Allora è tutto a posto. Legale come “andare in chiesa la domenica”.
Quindi perché vi preoccupate? Non sarete mica paranoici? O peggio?
Stateve accuorti!
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By Marco A. L. Calamari on July 4, 2023.
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