Lampi di Cassandra/ PSN, peggio di così?

(222)— 70 milioni di account compromessi sono un simbolo. Il simbolo del predominio degli interessi di chi fa affari su chi è utente…


Lampi di Cassandra/ PSN, peggio di così?

(222)— 70 milioni di account compromessi sono un simbolo. Il simbolo del predominio degli interessi di chi fa affari su chi è utente, consumatore, ora anche vittima. Soprattutto, vittima di se stesso.

27 aprile 2011A quanto pare è davvero successo. La mancanza di smentite conferma la tesi più fosca.

Un grande sistema informatico con un vasto parco utenti “captive”, prigionieri volontari, è stato violato, i dati dei suoi utenti sono stati sottratti e la violazione ha probabilmente evidenziato una falla così grave e così trascurata per cui chiudere il business per un tempo indeterminato è sembrata e continua a sembrare l’unica opzione possibile. Quest’ultima cosa è davvero senza precedenti, almeno che io ricordi.

E’ probabile che le persone informate su questi fatti, escluse ovviamente le pochissime che su fronti opposti sanno davvero come sono andate le cose e che certo non parleranno, si dividano in due categorie.

La prima è quella degli utenti paganti, arrabbiati come lupi (la parola era un’altra) perché consumatori, utenti e clienti che hanno pagato e sono stati lasciati a bocca asciutta.

Il cuore di Cassandra è dalla loro parte, mentre la testa non può fare a meno di notare come quanto successo sia figlio riconoscibilissimo della logica di profitto naturalmente esercitata da chi riceve un potere assoluto dai propri clienti.

Insomma, non è che gli stia bene, ma diciamo che ci hanno messo del loro per farsi trattare così.

D’altra parte l’attenzione che che le multinazionali dell’intrattenimento da sempre riservano ai propri clienti è ben descritta dall’ormai quasi dimenticato caso dei cd musicali “autoinstallanti”, e da quello che Cassandra ebbe da dire allora: che, immodestamente, è ancora attualissimo.

La seconda è quella di chi cliente non è, il cui atteggiamento si suddivide tra un “La mia xxx è meglio” ed il “Chissenefrega, cavoli loro!”.

Dispiace dover dire che tutte e due le posizioni sono ugualmente sbagliate, e trascurano completamente il vero problema.

La questione centrale è il potere che consumatori disattenti e menefreghisti delegano ai propri fornitori, con mille atteggiamenti passivi e rinunciatari, e la quantità di controllo che accettano di subire da parte di un fornitore senza batter ciglio.

Questo è il vero problema. Situazioni di potere assoluto (a meno di improbabili cause civili o class action) di fornitori di servizi su consumatori captive sono ahimè assai diffuse: per una che va in crisi e mostra così la sua vera natura, tante altre continuano ad esistere, a rafforzarsi, a moltiplicarsi.

Non è una questione solo di soldi, ma soprattutto di libertà abdicate da parte dei consumatori.

E’ un prezzo che molti, davvero troppi, accettano di pagare a danno di tutti.


Originally published at punto-informatico.it.


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By Marco A. L. Calamari on November 25, 2023.

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