Cassandra Crossing/ Che il VoIP mangi la privacy

(14) — Gli utenti dei più diffusi sistemi di telefonia via Internet sono ad un bivio. Ecco perché scegliere la strada giusta, quella del…


Cassandra Crossing/ Che il VoIP mangi la privacy

(14) — Gli utenti dei più diffusi sistemi di telefonia via Internet sono ad un bivio. Ecco perché scegliere la strada giusta, quella del VoIP a tutti i costi, per ogni chiamata e in ogni modo.

2 dicembre 2005 — L’autunno di quest’anno ha visto l’inizio dell’esplosione commerciale della telefonia in Rete, in una parola del VoIP. Si tratta di un fenomeno da tempo annunciato e previsto, tecnologicamente possibile da anni ma impedito dalla scarsa diffusione della banda larga e dalla frammentazione dell’offerta che, diretta principalmente all’utenza aziendale, era caratterizzata da una serie di nicchie commerciali poco interoperabili.

Poi la massa critica di persone connesse in banda larga è stata raggiunta e Skype, il primo player che ha (correttamente a mio avviso) individuato nell’utenza privata il fattore critico per la diffusione del VoIP e ci ha investito sopra, ha fatto cappotto e vinto la prima partita.

Ora comincerà il gioco grosso, e senza esclusione di colpi, tra telco e dot.com, in cui gli utenti potrebbero essere, almeno a breve e medio termine, i veri vincitori. Il prezzo pagato da Ebay per comprare Skype fornisce un’idea della posta in gioco.

Ora, per coloro che non lo sapessero già, il VoIP è un terreno importante in cui le preoccupazioni per la privacy sono alte e perfettamente giustificate. Ma oggi è opportuno considerare solo la situazione contingente, a breve termine. Usare Skype? Usare alternative? Stare lontano dal VoIP come dalla peste?

All’ultima domanda la risposta è senz’altro no; a parte il risparmio possibile, rifiutare oggi la telefonia IP sarebbe come aver rifiutato l’avvento di Internet quando esistevano le BBS e FidoNet.

Il VoIP è una tecnologia essenziale perché, oltre a fornire all’utente servizi nuovi ed a permettere forti economie, spezza uno dei più duraturi oligopoli dell’era moderna, quello delle telco che, da Meucci in poi, hanno superato brillantemente un secolo di tentativi di ristrutturazione antimonopolistica e sono arrivate tranquillamente nel terzo millennio.

Il VoIP rappresenta per loro un vero “Mezzogiorno di fuoco”, in cui loro rappresentano il cattivo ed il VoIP l’eroe.Da questo punto di vista la risposta èsemplice; è opportuno massimizzare l’uso privato del VoIP a scapito della telefonia fissa e mobile per facilitare il dissolvimento di un oligopolio, e non solo per risparmiare soldi.

Il risparmio è infatti la conseguenza di uno scenario commerciale dei servizi in fonia non più “bloccato” come è stato fino al 2004.

Rimane da decidere se sia meglio usare Skype od alternative, a costo di qualche sacrificio, in termini di efficacia ma soprattutto di privacy. Bene, Skype è un programma proprietario, a codice chiuso, con protocolli segreti e nessuno documentazione tecnica disponibile, con l’eccezione di una API client che permette a sviluppatori indipendenti ed autorizzati, di sviluppare applicazioni ed estensioni che utilizzino il network Skype.

E’ un programma multipiattaforma, eccezionalmente facile da installare e da usare, con una qualità sonora insuperata, capacità di call-in e call-out vendute a prezzi molto appetibili tramite un sito di e-commerce eccezionalmente user-friendly e semplice.

Le scarse informazioni tecniche fornite all’utente finale, e verificabili con qualunque analizzatore di protocollo, assicurano solamente l’uso esteso della crittografia forte in modo da tutelare la privacy della comunicazione nei confronti di terzi. Nulla è detto su quello che Skype fa, può fare e non può fare delle informazioni personali che gestisce.

L’accordo di licenza che viene accettato usando il software è più vago e minaccioso (ma non di molto) rispetto ad altri analoghi programmi proprietari, sistemi operativi e media player in testa. E’ peraltro evidente a chiunque lo usi che la rete Skype memorizza estesamente i dati personali, visto che, ad esempio, profilo e contatti personali sono immediatamente disponibili su qualunque pc appena inseriti nome utente e password.

La risposta “accademica” è, per quanto detto, che siamo in presenza di una vera nemesi della privacy, e che è bene stare lontano il più possibile da Skype, in attesa di un software documentato, a sorgente aperto, con licenza rispettosa della privacy.

Le alternative attuali a Skype come Skypho, Parla.it etc. non sono sostanzialmente diverse. I programmi liberi ed a sorgente aperto sono per ora (e qui si scatenerà certo una polemica) solo meritevoli di osservazione o test.Infatti un servizio VoIP per essere veramente utile qui ed ora richiede la possibilità di chiamare la rete fissa e mobile, cosa che un progetto di sviluppo di software non può fare, richiedendo una infrastruttura commerciale, soldi e partner che consentano call-out ed il call-in.

Anche il problema del software chiuso e degli algoritmi non documentati sembra decisivo.

Bene, la mia opinione invece è che dal punto di vista della privacy, qui ed ora, sia opportuno e consigliabile per la maggior parte degli utenti utilizzare Skype, e farlo il più massicciamente possibile.

E passo a motivare i perché.

La maggioranza delle persone utilizza, obbligata dalla necessità, la telefonia fissa e cellulare; questo metodo di comunicazione è noto per non offrire nessuna garanzia di privacy, e per essere anzi sempre più finalizzato tecnicamente a consentire facili, economiche e generalizzate intercettazioni. Da questo punto di vista, qui ed ora, è molto peggio di Skype, dove l’intercettazione se non altro è una possibilità, invece di una certezza.

Anche il software chiuso e gli algoritmi segreti sono un grande deterrente all’utilizzo di Skype. La maggioranza degli utenti usa pero’ normalmente sistemi operativi proprietari a sorgente chiuso unitamente ad applicazioni ugualmente a sorgente chiuso e con algoritmi poco o punto documentati, il tutto spesso pagandolo a caro prezzo.

Chi si trova in questa infelice situazione non ha niente da perdere ad utilizzare Skype od altre applicazioni analoghe, in particolare facendolo con intelligenza e capacità critica.

Ecco perché, qui ed ora ed in attesa che la situazione evolva, penso che utilizzare Skype al posto della telefonia tradizionale sia cosa opportuna, buona e giusta, anche (purtroppo) dal punto di vista della privacy, così indifendibile, indifesa e attaccata nella telefonia fissa e mobile.

Questa considerazione è valida solamente a breve termine, visto che le cose probabilmente cambieranno velocemente.

Un’accortezza, che vale per Skype come per qualunque altra applicazione o servizio che richieda o necessiti di informazioni personali, è quella di fornirne il meno possibile, quindi usare profilo ed agenda contatti ridotte al minimo.

Ed ovviamente stare molto, molto attenti alle evoluzioni, tecnologiche, legislative e commerciali del VoIP e della telefonia tradizionale.


Originally published at punto-informatico.it.


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By Marco A. L. Calamari on September 12, 2023.

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